Tecniche di rilassamento che fanno bene a corpo e spirito.
Lo scopo della Meditazione è l'unione dell'individuo con la fonte della vita, con la Mente Universale, con il Creatore, comunque lo vogliate chiamare.
Qui è importante considerare subito una distinzione veramente fondamentale, cioè la motivazione, lo scopo della Meditazione stessa. La molla che ci spinge può essere di due tipi: cercare il controllo della nostra mente, lo sviluppo suo e dei suoi poteri, oppure cercare il giusto uso della mente per fini spirituali.
Queste due motivazioni dipendono dalla dualità in cui si svolge tutta la nostra vita. Qui siamo posti di fronte alla scelta tra il potenziamento per il mondo materiale o per quello dello spirito.Gli esercizi possono essere gli stessi, ma la motivazione farà la differenza per i risultati che otterrete. La differenza nei risultati dipende dalla motivazione, da quale molla ci spinge, perché i miglioramenti ottenuti dalla nostra conoscenza e dal nostro potere sono forze neutrali che diventano positive o negative secondo l'uso che ne facciamo.Bisogna fare anche attenzione a motivazioni minate anche sottilmente, rivestite di apparenza di nobiltà. E' importante quindi ripeterci spesso la domanda circa la vera molla che spinge. La risposta dovrebbe essere inequivocabilmente che desideriamo conoscere meglio le leggi della natura e della vita, per vivere meglio e più consapevolmente per noi stessi, ma anche per aiutare altri a imboccare questa strada evolutiva.
Secondo gli esperti, le finalità della Meditazione si possono riassumere in tre punti:
- Allineamento tra corpo fisico, eterico, astrale, mentale.
- Entrare in contatto con il Sé Superiore.
- Esprimere nel vissuto quotidiano le ispirazioni del mondo spirituale.
La Meditazione esiste nel passato di tutti i popoli e rappresenta i diversi tentativi fatti dall'uomo per ritrovare la propria origine trascendente. La radice della Meditazione è la stessa nelle diverse tradizioni, nonostante le differenze apparenti, ed è facile trovare tecniche analoghe in tutto il mondo...
Differenze fra Concentrazione e Meditazione
La concentrazione è una allenamento controllato volontariamente. E’ come quando, per imparare ad andare in bicicletta, proviamo e riproviamo i diversi movimenti. La Meditazione è quando ormai siamo padroni di tutti i movimenti, ci diamo una meta e ci dirigiamo verso di essa, senza più pensare a cosa dobbiamo fare per pedalare e stare in equilibrio.
Un’altra differenza è che la concentrazione può anche essere semplicemente utile nel quotidiano, mentre la Meditazione ha un contenuto spirituale, più elevato, ma anche più impegnativo. Così le tecniche di concentrazione possono essere oggetto di studi e insegnamenti retribuiti, fare parte di corsi veri e propri per una maggiore efficienza e resa dell'individuo, mentre la vera Meditazione fa parte di una sfera diversa, soggetta a leggi diverse. La vera Meditazione è quella volta ad un continuo miglioramento della nostra vita spirituale, con tutto l'impegno che questo comporta. E' quindi uno studio che segue percorsi particolari...
Meditazione secondo i Veda e le Upanisad
Una teoria fa risalire l'origine della Meditazione a circa 5.000 anni fa, ai Veda, antichi testi sapienziali indiani espressi in forma di miti e simboli, ed è una pratica fondamentale per mettersi in rapporto con la divinità. E' un percorso progressivo attraverso diversi livelli di assorbimento profondo, che richiede una purificazione di tutto l'essere e culmina in una elevazione illuminante, attraverso il potere evocativo della preghiera con cui l'uomo raggiunge la dimensione della trascendenza. E’ probabile che anticamente venissero anche usate sostanze, pratiche e tecniche che favorivano cambiamenti di stato.
Le tecniche meditative si possono raggruppare in tre categorie:
- Meditazione mantrica, basata su ripetizioni di parole, frasi, canti, preghiere, invocazioni.
- Meditazione visiva, basata sulla visualizzazioni di divinità o dei loro simboli.
- Meditazione che fonde cuore e mente, basata su un concetto in grado di assorbire interamente l'attenzione del meditante.
Ma la meditazione, proposta nei Veda, viene definita successivamente, nelle Upanisad, antichi testi sacri nati come commento e conclusione dei Veda ed espressi in linguaggio diretto. Nelle Upanisad il divino è già dentro di noi, ed è chiara la distinzione tra "io psicofisico" e "io o sé spirituale". Solo questa conoscenza può portare l'uomo sulla strada della liberazione dal karma, liberandolo da maschere, travisamenti, blocchi.
L'"io" esterno dell'uomo è il prodotto dalla famiglia, dall'eredità genetica, dall'ambiente, mentre il suo sé spirituale è incontaminato e incondizionato. Il sé individuale che è in noi è parte del Sé cosmico che tutto comprende, li ha le sue radici. Dentro di noi, qui e ora è la risposta alle domande: "Chi siamo? e da dove veniamo?". La verità può essere conosciuta attraverso una esperienza interiore, perché è dentro di noi. E’ in noi dobbiamo anche riunire la nostra parte maschile con quella femminile per ritrovare la nostra originaria unità, alla quale tendiamo.
Sintetizzando tutti i concetti contenuti in questi testi, seguendo diverse pratiche meditative, arriviamo a uno stato di non-pensiero che ci permette di comprendere le verità fondamentali della condizione umana. E questa conoscenza deve diventare "vissuto".
Lo Yoga
Yoga è il termine generico per definire una disciplina di origine orientale. Una disciplina mirata a garantire benefici al corpo, attraverso il potenziamento muscolare e il miglioramento posturale, ma anche alla mente. E’ una rigorosa auto disciplina che insegna a conoscere sé stessi, con tutte le possibilità e tutti i limiti propri di ogni individuo; è una via che ognuno può percorrere, una via che si apprende comunque solo attraverso la pratica costante e quotidiana.
E’ antico come il mondo, è una pratica a cui tutte le culture di tutti i tempi hanno sempre attinto e continuano ancora oggi ad attingere. È una disciplina straordinaria perché mette in grado la persona di partire da sé, dal suo corpo, dal suo respiro, dalla sua mente, per poter agire su tutto ciò che la circonda. Erroneamente vista e interpretata da molti come una tecnica puramente individualistica, insegna in effetti che la forza acquisita dal singolo si propaga naturalmente a tutti quelli che lo circondano, fino alla continuità in cui vive; non a caso lo yoga insegna che “se il corpo cambia, cambia lo spirito e se lo spirito cambia il cosmo intero si modifica”. Un altro errore ricorrente è quello di dividere lo yoga in tante differenti correnti che creano nel neofita solo una grande confusione.
Nato in India nei secoli scorsi, lo yoga si basa sull’assunzione di determinate posizioni, chiamate Asana, mantenute con il controllo del respiro, Pranayama, e il dominio della mente. La versione più nota e praticata è l’Hata yoga: posizioni statiche del corpo unite a una respirazione corretta e a un atteggiamento mentale finalizzato a cancellare ogni forma di pensiero; migliora la consapevolezza di sé, l’atteggiamento posturale e mentale.
Benefici, a cosa serve?
I benefici e i vantaggi assicurati dalla pratica costante dello yoga, posizione dopo posizione, sono più numerosi di quanto si pensi.
Migliora l’elasticità, la forza e la tonicità muscolare. Le posizioni allenano a dovere muscoli e tendini, aiutandoli a diventare più elastici e “allungabili”, ma anche potenziandone tono, forza e resistenza. Anche il respiro facilita l’allungamento della muscolatura, perché una corretta respirazione favorisce uno stato di rilassamento globale utile per il lavoro di allungamento muscolare. Rilassa corpo e mente. Le posizioni e le tecniche di respirazione dello yoga favoriscono il rilassamento mentale e fisico, aiutano ad allentare le tensioni e a ridurre gli effetti deleteri dello stress.
Stimola la circolazione e allena il cuore. Grazie allo yoga è possibile sollecitare al meglio la circolazione del sangue in tutti i distretti corporei, anche i più periferici, migliorando anche l’ossigenazione dei tessuti. Pur non essendo un allenamento di tipo aerobico, lo yoga inoltre sollecita positivamente anche il sistema cardio-circolatorio, migliorandone la funzionalità, la capacità di resistenza e di recupero dopo uno sforzo.
Certamente è corretto iniziare attraverso le asana un lavoro corporeo, per sciogliere le tensioni muscolari, per conoscere meglio il corpo, per aiutarlo se ha dei problemi a riequilibrare le energie vitali degli organi e dei visceri, ma ricordando comunque che si lavora sempre contemporaneamente anche su piani più sottili:
* sul respiro;
* sul suono che è parte del respiro stesso;
* sul simbolo che ogni forma o respirazione contiene;
* sui centri focali di energia, i Chakra, che vengono stimolati in ogni esercizio;
* sugli elementi del corpo che ai Chakra sono correlati e che occorre mantenere in armonia con gli stessi elementi esterni;
* sulla concentrazione mentale e sulla meditazione.
"Lo yoga è importante per l'esperienza interiore che è immediata, e l'esperienza immediata è la base della rete della conoscenza"